sabato 15 agosto 2009

Retromarcia di Microsoft: "Internet Explorer dentro Windows 7"


Contrariamente a quanto preannunciato, il browser sarà contenuto nel sistema operativo anche in Europa.

"Siamo convinti che per i nostri clienti, la soluzione Internet Explorer sia la miglior scelta possibile" dichiarano i responsabili del gigante americano; è subito polemica per l'inatteso "indietro tutta!", dopo l'agreement con cui avevano proposto di includere anche altri browser all'installazione del sistema operativo, dando spazio alla scelta dell'utente.

La soluzione Microsoft, accettata sia pure di malavoglia da Opera e altri concorrenti con le solite istituzioni europee a fare da spettatrici invece di farsi attrici di proposte alternative, pare consistesse in una semplice finestra che, aprendosi opportunamente, potesse proporre all'installatore una scelta tra alcuni possibili navigatori da installare come browser di default.

Il compromesso - perché tale come tale deve essere visto e non certo come una soluzione equa ai ricorsi presentati della concorrenza contro lo strapotere di Microsoft e il perdurante abuso di posizione dominante - pareva aver risolto la questione, anche perché favorevolmente accolta dall'Eurocommissione.

Evidentemente Steve Ballmer e soci devono aver capito che, magari con qualche ulteriore "aiutino", le posizioni della Commissione potevano essere ulteriormente ammorbidite, per cui sono tornati sui loro passi annunciando che "per loro ed i loro clienti Windows 7 va bene così com'è".

D'altra parte non bisogna dimenticare che il recente accordo tra Microsoft e Yahoo! rimette in discussione parecchie cose, tra cui indubbiamente i miglioramenti della tecnologia dei motori di ricerca e quindi, più o meno direttamente, alcune funzionalità dei browser; per cui il gioco, anche se rischioso, potrebbe valere la candela.

Comunque Microsoft ha rilanciato e si attendono le reazioni del Vecchio Continente, prevedibili perché le cose non accadono quasi mai per caso. Restano però ormai lontane anni luce la parole con cui Neelie Kroes aveva stigmatizzato il comportamento di Redmond.

Appena sei mesi fa infatti la responsabile alla concorrenza stimava che "il legame di Internet Explorer con Windows ha non solo l'effetto di imporlo al 90% dei computer venduti nel mondo, ma incita artificiosamente gli sviluppatori e i programmatori a preoccuparsi di una specifica compatibilità, pregiudicando sia il ritmo dell'innovazione che la qualità dei prodotti"

Alla fine Windows ci ha ripensato... si vede che teme molto firefox :)



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